La notizia è la seguente: la riforma Fornero introduce il sacrosanto concetto di congedo di paternità obbligatorio. Ossia diventa obbligatorio anche per l’uomo prendere il congedo di paternità, retribuito in questo caso al 100%. Eccheccazzo! Finalmente un passo nella direzione giusta…..
No, sbagliato: solo l’ennesima provocazione. Fino alla fine una grandissima presa per il culo: i giorni di congedo obbligatorio di paternità saranno UNO. Uno, esatto! Uno e basta.
Come continuo? La metto sul filosofico/politico/statistico/comparativo…. .
No, faccio così: ricorro ad un post non mio, che è semplicemente sublime!!!

Nessuna variabile umana nelle previsioni della Fornero. La Fornero e l’incomprensione. La Fornero che cerca di addentrarsi nel campo minato della comunicazione. Il rapporto complicato tra Fornero e parole. Il tempo delle cattedre è finito, Professoressa Fornero. Il «totem» dell’articolo 18 picconato dalla Fornero. Fornero e il licenziamento per motivi economici. Fornero e l’esenzione per i ticket sanitari ai disoccupati. Un insignificante «refuso», s’affretta a precisare la Fornero. La Fornero e l’articolo 4 della Costituzione della Repubblica italiana. «Il lavoro non è un diritto, deve essere guadagnato, anche attraverso il sacrificio», rivela la Fornero al Wall Street Journal. Fornero e le polemiche. Fornero e l’atteggiamento delle persone che «deve cambiare». Fornero e la rivoluzione culturale. Fornero e la macellazione sociale.
La Fornero e le porte del suo Ministero, «sempre aperte, anche per quelli che protestano». Fornero e il desiderio di essere invitata in piazza. L’implicita provocazione della Fornero. L’invito mai pervenuto alla Fornero. Niente bagno di folla per Fornero. La Fornero che si avvicina alle finestre dell’ufficio, scosta le tende e osserva. I 2 milioni e 870mila disoccupati per strada guardano in alto e cercano di incrociare lo sguardo della Fornero. La Fornero che serra le tende. La Fornero che torna a sedersi dietro la scrivania. Un plico per Fornero: «Disoccupazione giovanile». Il groppo nella gola della Fornero.
La Generazione Perduta™ e la Fornero. Fornero, fine analista: «Giovani e donne sono i più penalizzati perché la via italiana alla flessibilità ha riguardato solo loro, risparmiando i lavoratori più anziani e garantiti». La doppia faccia della Fornero: «Siamo il paese dei “bamboccioni”», diamine; e sarebbe anche ora «di far crescere i nostri ragazzi». I ragazzi son già cresciuti, Ministro Fornero, i ragazzi son diventati grandi: il 36,5% è senza lavoro e 2 milioni 447 mila sono precari. I ragazzi ci sono sfuggiti di mano, Professoressa Fornero. I «nostri» ragazzi, bollati come troppi «choosy» dalla Fornero. «Meglio prendere la prima offerta e poi vedere da dentro e non aspettare il posto ideale», esorta Fornero. Piccolo problema, Ministro Fornero: «dentro» non si riesce più ad entrare. Nuova ondata di polemiche sulla Fornero. La Fornero addirittura querelata. Esplosione di rabbia nei confronti della Fornero. La Fornero e la rivolta dei «choosy». I «choosy» odiano: la Fornero non può riformare.
La Fornero fraintesa. La Fornero contraddetta. La Fornero colpita dal fuoco incrociato della protesta e dagli sberleffi degli opinionisti. Fornero, la donna politica più perseguitata d’Italia. La difesa d’ufficio del Ministro della Salute, Renato Balduzzi: «Fornero ha tutta la mia solidarietà in quanto è oggetto di persecuzione». La Fornero che «affama la gente», secondo un ferroviere fiorentino. Il ferroviere che per protesta decide di saltare il pranzo (una peperonata) e lo regala al Ministro Fornero: «Chissà se si ricorda gli antichi sapori». Le papille gustative della Fornero. Accanimento giornalistico contro la Fornero. «Parlerò molto lentamente perché ogni parola dovrò pensarla, naturalmente farò degli errori, e saranno gli errori a fare i titoli», deplora Fornero in conferenza stampa. Le fughe della Fornero dalle conferenze stampa. La Fornero sommersa dalle malignità. La dignità della Fornero: «Mi dicono maestrina, o anche professorina, sono professore all’Università di Torino». Vendetta sociale per Fornero.
Scorrete lacrime, disse la Fornero. Niente fondi per i malati di Sla, e Fornero che piange ancora, questa volta dentro le mura di Palazzo Chigi. La Fornero e il lutto privato. La Fornero e la disperazione pubblica. I coccodrilli che sguazzano placidi nelle pozzanghere prodotte della Fornero. I dolori della Fornero. «Deve capire com’è difficile la vita di un ministro», svela la Fornero a Salvatore Usala. Salvatore Usala che scruta la Fornero dalla sua carrozzina tecnologica da malato di Sla. L’empatia di Salvatore Usala indirizzata alla Fornero: «Io la capisco». La frase della Fornero e le insinuazioni velenose della stampa. Nessuna smentita da parte del Ministro Fornero. La Fornero e l’esistenza travagliata della Tecnocrazia.
I dogmi della Fornero. La Fornero e la meritocrazia über alles. L’ideologia della Fornero. L’ingegneria dell’austerità e la Fornero. Fornero e il welfare, le fabbriche dismesse, i capannoni in fiamme, le proteste sui tetti, gli operai abbarbicati sulle gru, i passamontagna del Sulcis, gli elicotteri dei ministri, i celerini che caricano selvaggiamente i disoccupati/cassintegrati/licenziati, i posti di lavoro evaporati, la crescita zero, la ripresa, il tunnel, le immolazioni, l’Italia che si uccide, la morte lasciva, l’universo in fibrillazione, l’entropia e tutto il resto. Fornero e l’incertezza del diritto. Fornero e il ribaltamento delle regole. La dott.ssa Fornero che affonda il bisturi nel corpo maciullato dello Statuto dei Lavoratori. La sofferenza della Fornero. Che compito ingrato, Ministro Fornero.
La Fornero & i colleghi tecnici che hanno salvato il Paese – affossandolo. La Fornero che dice a La Stampa: «ora tocca alle imprese». Le imprese allo stremo, le imprese che resistono, le imprese strangolate dal fisco, le imprese che sopravvivono, le imprese che soccombono, le imprese che rispondono alla Fornero: «Noi, più di così, non sappiamo davvero cosa fare». Gli occhi lucidi della Fornero. L’orgoglio latente della Fornero. La Fornero e l’incrollabile convinzione: «Il ministro passa, ma la riforma resterà per un po’». E allora avanti, forza, andiamo a ritagliarci questo posto nella Storia, Ministro Fornero. Anzi, già che ci siamo: proviamo a scriverla insieme questa storia, Professorezza Fornero.
La Fornero e l’implosione dei partiti. La Fornero e l’anno in cui l’Italia tornò a essere credibile. La Fornero e i costi umani della credibilità. Lo spread e la Fornero. La Fornero e l’orlo del burrone. La Fornero e l’autunno caldo. La Fornero e il lungo inverno europeo. Il gorgo della recessione e lo spurgo della Fornero. La Fornero e il prestigio comunitario. La Fornero e la burocrazia bruxelloise. La Fornero e i regolamenti, le direttive, i fondi strutturali, il debito pubblico, i tagli lineari. La Fornero che passerà. I contorni sfumati della Fornero. Il tono compassato della Fornero. La Fornero e il timbro ieratico. I gesti della Fornero. I dolori della Fornero. La Fornero e lo slittamento inesorabile nel ripostiglio della memoria. La Fornero che verrà dimenticata. Paura dell’oblio per Fornero. La Fornero che spera di non essere dimenticata. Non lo sarà, Ministro Fornero – non così facilmente.
Ce lo ricorderemo bene, quest’anno passato con la Fornero. Ce lo ricorderemo a lungo, perché ci è stato scavato sulla pelle. Ce lo ricorderemo, e proveremo a raccontarlo.
Questa volta ricorderemo tutto, Professoressa Fornero.
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(Liberamente ispirato a “Il mio Beckett” di Liliane Giraudon, traduzione di Andrea Raos)
(Illustrazione: Pawel Kuczynski)
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