Gigi

Tra un pò è un mese. Mi si è stampigliato nella retina. Non se ne va più. Incredibile e malsano, quanto vuoto possa lasciarti dentro una persona. Un buco nero, se mai dovessi riuscire a capire cosa è veramente un buco nero.

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Con il #governoRenzi #staisereno

#Padoan: “Misure per facilitare gli aggiustamenti dei salari e ridurre il costo del lavoro”  #governorenzi

Per chi non fosse abituato al gergo degli economisti, aggiustamenti dei salari vuol dire che devono essere ridotti: del costo del lavoro si può dire per dritto, sui salari non bisogna urtare le sensibilità mentre ti si infila la mano in tasca.

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Road to nowhere

“Ci vuole un coraggio enorme in questo Paese a fare il ministro dell’Economia”.

E’ una dichiarazione di Saccomanni, in un’intervista con alcuni passaggi riportati qui. Non so se anche coraggio, di sicuro ci vuole una faccia tosta abbondantemente al di fuori del comune. E lui pare proprio averla: eccone alcune testimonianze inequivocabili.

“E’ evidente che non ci sono soluzioni semplici per reperire ulteriori risorse per concedere sgravi fiscali più ampi. Abbiamo di fronte un sentiero stretto”.

A contribuire al calo del Fisco dovrà essere il processo di spending review, che il ministro definisce “cruciale”.

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Keep calm and hold on*

Il fascismo non è morto. Lo riconosco ovunque e in ogni luogo. Convinto di questo sento una gran voglia di combattere di piú e di essere sempre più deciso e intransigente, di mantenere un atteggiamento sempre polemico nei riguardi di qualunque potere.

Leonardo Sciascia

 

Un pezzo scritto di Ascanio Celestini. La lettura della risposta di Celestini può prescindere dalla lettera grillina che fa letteralmente cadere le braccia, per sua fortuna superata dai commenti più sotto dei troll/grillini.

E’ bello. E’ una ferma rivendicazione del diritto alla consapevolezza di ciò che siamo nello spazio e nel tempo; e anche di ciò che ambiamo a essere in maniera intransigente….e quindi secondo le mie sinapsi si sposa bene con la frase di Sciascia.

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Io odio…

Odio la mediocrità che tocco quotidianamente con mano. La odio perché voluta, cercata, autoprocurata, consapevolmente agita.
Odio l’ipocrisia, a maggior ragione quella collettiva in cui tutti sanno di starla esercitando perché a turno può tornare – e torna, eccome se torna! – opportunisticamente conveniente a tutti. Continue reading